Confcooperative
Sito
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Gabriele Darpetti (Rappresentante Confcooperative) |
Presentazione
Le cooperative vogliono essere imprese democratiche dove si conta per quello che si
è e non per quello che si ha. La prima cooperativa nasce nel 1844 a Rachdale,
dove 27 uomini ed una donna (i Probi Pionieri) costituirono una cooperativa per
"[...]adottare provvedimenti per assicurare il benessere materiale e migliorare
le condizioni familiari e sociali dei soci[...]"
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In Italia, le strutture di coordinamento delle cooperative principali sono quattro: la Confederazione Italiana delle Cooperative e Mutue, la Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue, l´Associazione Generale delle Cooperative Italiane nata come costola della già menzionata Lega e la U.N.C.L. nata a sua volta come costola della Confcooperative.
Nate da spinte e persone con estrazione politica e motivazioni differenti - dai repubblicani ai socialisti, dai liberali ai cattolici - le prime cooperative a svilupparsi sono state quelle a servizio delle aziende agricole dei coltivatori diretti e dei mezzadri rimasti (negli anni ´60). Esse sono state importanti per consentire l´acquisto collettivo di mezzi tecnici e la conseguente meccanicizzazione del lavoro svolto nei campi. Negli anni ´70 si sono sviluppate cooperative edili, per venire incontro alle esigenze delle persone che dalle campagne si erano spostate in città. La formula cooperativa diventa poi un modello di impresa negli anni ´80, soprattutto per quei giovani in cerca di prima occupazione o per gli operai di aziende in difficoltà che volevano atttivamente risolvere i problemi lavorativi e occupazionali che li riguardavano in prima persona. Durante l´ultimo decennio sono invece cresciute le cooperative sociali, come mezzo di inclusione per quelle persone che subiscono il problema dell´emarginazione.
Proprio a quest´ultimo proposito, giungono le parole di Giovanni Paolo II nella "Evangelium vitae":
"[...]Di fronte alla vita in condizioni di disagio, di devianza, di malattia e di marginalità, altri strumenti -
come le comunità di recupero per tossicodipendenti, le comunità alloggio per minori o per
malati mentali, i centri di cura e di accoglienza per malati di AIDS, le cooperative di
solidarietà, soprattutto per i disabili - sono espressione eloquente di ciò
che la carità sa inventare per dare a ciascuno ragioni nuove di speranza e
possibilità concrete di vita[...]"
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