Salmi Responsoriali - Anno B |
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giovedì 27 novembre 2008 | |||||||||||||||||||
Barbara Anselmi e Giuliano Viabile
Salmi Responsoriali - Anno B Edizioni Santa Casa Euro 25,00 ![]() Il salmo responsoriale è tra i canti più antichi della celebrazione cristiana, ereditato dalla sinagoga giudaica: la testimonianza più remota di un canto salmodico tra le lezioni si ha già in Tertulliano (II secolo). Era molto apprezzato come elemento integrante della celebrazione della Parola, tanto che S. Agostino, S. Ambrogio e S. Giovanni Crisostomo traevano ispirazione per le loro omelie da questi testi sacri. Veniva cantato in forma responsoriale, cioè in alternanza tra il popolo ed il salmista il quale, per cantare i versetti, saliva i gradini dell'ambone (da qui il termine 'graduale') o un luogo alto e privilegiato, ben in vista, leggendo su un libro proprio, chiamato 'Cantatorium'. L'esecuzione del salmo era quindi prerogativa di un addetto speciale, appositamente preparato ed incaricato, tanto che nel Pontificale romano si trovava anche una speciale benedizione per lui. Il Concilio di Laodicea (380 ca.) ci riferisce: "Salvo i salmisti canonici che salgono all'ambone e cantano su codice, nessun altro deve salmodiare nella chiesa". Con la decadenza della salmodia, nel VII secolo, si estinse anche il ruolo e la figura del salmista. I graduali, ridotti a pochi versetti, si arricchirono di neumi divenendo canti melismatici, eseguibili da cantori specialisti o virtuosi vocalisti. Il Concilio Vaticano II si è preoccupato di ripristinare l'antica prassi responsoriale che prevedeva la figura di un cantore (salmista) e il popolo che interveniva con facili ritornelli. L'importanza che oggi si annette al salmo nella liturgia della Parola (a differenza dei salmi processionali dell'Introito, dell'Offertorio e della Comunione) è sottolineata dalla IGMR al n. 17: "Esso è una forma che costituisce un rito, un atto a sè stante"; non è quindi destinato ad accompagnare un'azione liturgica o semplicemente a fare da legame tra le letture. Le melodie contenute nel presente volume sono frutto dell'esperienza liturgica, maturata nel Santuario della Santa Casa di Loreto, da Sr. Barbara Anselmi delle Sorelle Minori di Maria Immacolata e da Fr. Giuliano Viabile dei Frati Minori Cappuccini, Maestro della Cappella Musicale della Basilica, ed ora messa a disposizione di quanti sono impegnati nell'animazione delle celebrazioni. Ciò che ha spinto gli Autori a comporle non è stata solo la pubblicazione dei nuovi lezionari festivi, ma soprattutto l'entusiasmo grato dei fedeli, che dal canto del salmo sono stati aiutati a pregare e ad interiorizzare la Parola di Dio. Esse sono formate da un ritornello semplice ed orecchiabile, affidato all'assemblea, e da alcuni versi del salmo cantati per esteso, riservati al solista. Lo stile non è quello di una canzone o di un tono salmodico freddo e schematico, quanto piuttosto quello della "cantillatio": una tranquilla modulazione della voce che crea un clima di sereno approfondimento e contribuisce a far penetrare i sentimenti del salmo nello spirito dei fedeli. Una melodia tra il canto e la declamazione, un recitativo leggermente ornato, che fa da supporto alle parole affinché queste siano ampliate e ben comprese. Invitiamo il cantore ad eseguire il salmo pensando ad una pagina di gregoriano e a porgere la melodia con cadenza gregoriana. Abbiamo cercato di facilitare la lettura facendo corrispondere ad ogni sillaba una singola nota, legando invece le crome, in neumi di due, tre o più note, nel caso in cui la stessa sillaba dovrà cantare più suoni; questo soprattutto nei salmi che si presentano in una forma più melismatica. Il salmista troverà anche dei segni tipici della scrittura gregoriana quali: a) Tristrofe e Bistrofe: riconoscibili da legature tratteggiate. Si chiede al cantore solista di fare la "repercussio" come la nuova scuola gregoriana ci insegna. b) Episemi: sono quei trattini sopra o sotto le note che chiedono un piccolo appoggio o prolungamento del suono, per dare maggiore valore e risalto alla frase. c) Quarti di stanghetta: brevi tratti verticali posti sulla quarta e quinta riga del pentagramma che indicano, in questi casi, un respiro per dare maggiore incisività alla frase cantata o per prendere fiato in quanto la frase seguente risulta lunga o densa di note da cantare. Il presente volume non contempla l'accompagnamento organistico, volutamente lasciato alla discrezione dei musicisti. Ci permettiamo, tuttavia, di offrire qualche breve indicazione: * l'organo non sovrasti la voce, ma la sostenga delicatamente con un accompagnamento sobrio; * essendo il canto in stile gregoriano, è bene non usare accordi di settima; * privilegiare in cadenza il passaggio IV-I grado; * adattare la tonalità all'estensione del solista. Con questo lavoro abbiamo voluto offrire un nuovo stile, anzi abbiamo cercato di riproporre l'antico modo di intonare il salmo responsoriale eseguito non con moduli salmodici statici, ma con una "cantillatio" che abbellisce, orna ed esalta la Parola di Dio. Fr. Giuliano Viabile, OFM Capp. Maestro della Cappella Musicale della Santa Casa
Da http://www.centrostudilauretani.it/internal.asp?idcat=27&idart=318
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