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"La morte del giusto" con Chiara Castellani PDF Stampa E-mail
giovedì 07 aprile 2011
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La Delegazione Pontificia e la Prelatura di Loreto sono liete di ricordare che venerdì 22 aprile 2011, alle 20.30, si rinnoverà anche quest’anno, per la 34.ma volta, “La morte del Giusto”, la Via Crucis promossa dalla parrocchia di San Flaviano di Villa Musone con la partecipazione di centinaia di figuranti e coinvolgente l’intera città di Loreto.
Iniziata quasi sottovoce (all'interno della chiesa Parrocchiale di Villa Musone il processo davanti a Pilato e, nel cortile dell'oratorio, la crocifissione), nel 1978, di anno in anno è sempre cresciuta proporzionalmente all'entusiasmo che la circonda, non solo dei protagonisti ma di tutta la popolazione di Villa Musone ma, sicuramente, la cartina al tornasole del successo della Passione Vivente è rappresentata dalla sempre crescente partecipazione di spettatori; una stima della passata edizione attesta circa diecimila presenze.
Fedele ai testi sacri ma realizzata in modo da essere rivissuta nella percezione che il surreale dramma, di allora, continua il suo perpetuarsi quotidiano nelle innumerevoli via crucis dell'umana sofferenza che soltanto attraverso Cristo trova la via della salvezza. L'idea iniziale maturata nella fervida mente dell’allora Parroco e assistente Spirituale del locale gruppo CTG, P. Valentino Lanfranchi, era quella di mettere in scena la Passione e Morte di Cristo con l'inserimento di due elementi che aiutassero lo spettatore ad essere immerso nel dramma: lo Speaker ed il Coro (alla maniera delle tragedie greche). Il primo ha il compito di attualizzare gli eventi rappresentati usando la naturalezza e la partecipazione di chi narra in tempo reale tanto da creare un presente senza data. Il secondo sottolinea, invece, l'enormità dell'ingiustizia che si stà consumando dipingendo a tinte forti i sentimenti contrastanti che che percorrono il Calvario del Cristo.
È consuetudine, sin dalla prima edizione, dedicare "La Morte del Giusto" ai sofferenti, agli emarginati, a quanti hanno portato o portano la Croce di Cristo, è perciò che, da diversi anni, che è stato introdotto il "Calvario dell'umanità". Dopo la condanna del Cristo parte il corteo della Via Crucis e, dietro al Cristo che trascina la Croce, un gruppo di crociferi generici; inizia così il fiume del dolore con il Cristo che unisce alla sua Passione quella dell'umanità. Man mano che ci si avvicina verso la collina del Calvario, il fiume si ingrossa raccogliendo rivoli di dolore specifico.
Con la cadenza delle stazioni affluiscono, di volta in volta, un gruppo di tossicodipendenti con le loro croci, donne e madri con le croci del dolore subìto per le varie forme di violenza o la perdita brutale di affetti, ancora, bambini con le loro croci bianche a simboleggiare la sofferenza degli innocenti sfruttati o maltrattati, immigranti a rappresentare un'umanità sbandata alla ricerca della sopravvivenza.
Ogni singolo momento, naturalmente, viene sottolineato dall'intervento dello speaker e del coro. È così che la Passione Vivente di Loreto, "La Morte del Giusto", sottolinea in maniera incisiva come non vuol essere semplice rappresentazione scenica ma una rievocazione che testimoni il "farsi presente, nel tempo e nello spazio, della Salvezza operata da Gesù con il sangue della Croce".

Come ormai tradizione, i panni del Cireneo saranno vestiti dall’Arcivescovo Delegato Pontificio, Mons. Giovanni Tonucci.
La testimonianza ai piedi della Croce quest’anno sarà affidata alla Dott.ssa Chiara Castellani, già a Loreto nel 2009 per ricevere la “Mimosa d’Oro”.
 
Chiara Castellani è nata a Parma nel 1956. Dopo aver conseguito la laurea in medicina e chirurgia, si è specializzata in ginecologia e ostetricia. Nel 1983 è partita per la sua prima missione in Nicaragua come medico volontario. A Waslala, nelle montagne del Nicaragua, è diventata per necessità chirurgo di guerra. In quegli anni, infatti, era in corso il conflitto fra sandinisti e contras. Si è confrontata con il dramma delle vittime delle mine e della guerra. Per alcuni anni si è impegnata per la pace e per la ricostruzione del paese. La Doctora Clarita si dedica alla popolazione lavorando anche come ostetrica, facendo nascere "i "niños morenos con tanti capelli che, quando escono fuori, gridano l'inizio della loro grande avventura, in questa terra strana, audace. Dove anche sopravvivere è una folle scommessa. Ma dove vale sempre la pena di scommettere", come scrive nelle sue lettere.
 
 
Vito Punzi
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Tel. 071 9747231
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II LetturaCol 3,1-4
Cercate le cose di lassù, dove è Cristo
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