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20/7/2001 19:43:29 Corso di formazione per animatori
Campo - corso di formazione di base annuale per giovani animatori nel campo delle comunicazioni sociali
Ussita (MC) Inizia domani, sabato 21 luglio, il campo - corso di formazione di base annuale per giovani animatori nel campo delle comunicazioni sociali collegato al circuito regionale "sentieri di cinema". Il Co
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Il silenzio degli innocenti
Ospite D. Fortunato di Noto fondatore di Telefono Arcobaleno
Senigallia (AN) - Rabbia, paura, confusione, orrore…sono sentimenti che convivono questi giorni nell’animo di noi tutti dopo le sconvolgenti notizie riguardanti gli episodi di pedofilia. Don Fortunato Di Noto, fondatore di Telefono Arcobaleno, ospite a Senigallia lo scorso 7 maggio, ci aveva anticipato un simile scenario, e se qualcuno dei presenti aveva subito rimosso quanto ascoltato, i fatti di Roma lo hanno immediatamente riimmerso in un mondo inimmaginabile. Bambini violentati, sfruttati, venduti, bambini da anni vittime di pedofili, bambini, a detta dei media, con una vita familiare, scolastica, relazionale “normale”, bambini che non hanno mai parlato, che non hanno mai manifestato un particolare disagio?! E’ difficile, anzi impossibile crederlo! Ma che razza di adulti siamo, genitori, insegnanti, educatori, ecc?

Siamo una generazione completamente sorda e cieca, fallita, se non riusciamo a percepire il grido disperato di bambini abusati! Psicologi e neuropsichiatri ce lo hanno ripetuto più volte negli ultimi giorni: questi bambini mandano dei messaggi estremamente eloquenti, siamo noi incapaci di vedere, di ascoltare, di interrogarci! Certamente come cittadini dobbiamo lottare perché lo Stato e le organizzazioni internazionali intervengano ad asportare questo terribile male che sta emergendo nella nostra società, strappandoci il bene più prezioso, i bambini, ma nello stesso tempo dobbiamo fermarci e riflettere sulle nostre responsabilità di adulti, incapaci di osservare ed ascoltare i più piccoli. Nasce un profondo senso di ribellione alla notizia di 120 bambini romani che, in alcuni casi da anni, non hanno mai lasciato trapelare nulla, perfetti “complici” degli assassini della loro purezza; possibile che una mamma o un papà non si siano mai accorti di nulla?

Allora il principale problema da analizzare non è il silenzio dei bambini, trovare cioè risposte alla domanda perché un bambino non racconta, bensì renderci conto dell’incapacità di noi adulti di dialogare con i piccoli, di costruire con loro un rapporto di fiducia, di confidenza, di condivisione. La pedofilia allora è la punta di un iceberg che trova solido fondamento in una cultura, in una società opulenta e materialista, che per esempio dai media attende principalmente notizie sull’andamento della borsa o sulle estrazioni del Superenalotto, senza più attenzione e rispetto per la persona, e tantomeno per il bambino. Ce lo sentiamo ripetere da più parti: siamo troppo preoccupati del benessere fisico e materiale dei nostri figli; quante premure per la loro salute, per l’alimentazione, per l’abbigliamento, per il loro svago, ecc, ma in realtà quanto del nostro tempo gli dedichiamo? Quanto siamo partecipi della loro vita, delle loro esperienze, delle loro gioie e delle loro paure?

A volte ci sentiamo dei semplici autisti che vaghiamo per la città da una palestra all’altra, dalla scuola di musica a quella di danza, ma… chi sono questi bambini, fisicamente prestanti, culturalmente tanto preparati, senza adulti di riferimento? Fermiamoci un attimo! Abbiamo tutto, offriamo tutto, ma non ci accorgiamo che abbiamo iniziato ad innalzare un muro che ci separa dai nostri figli, che non ci permette più di osservarli e di conoscerli? Speriamo di aver toccato il fondo e di trovare la forza per risalire, per riacquistare con forza il nostro ruolo di genitori, di educatori, di adulti, ed accompagnare così i nostri figli nell’avventura dell’esistenza umana, facendogli gustare la bellezza della vita e dell’essere bambini. Federica Spinozzi


 

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