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3/2/2003 10:17:11 Incontro con Medici senza Frontiere
Nel mondo per l'umanità e la pace
Loreto L'Azione Cattolica di Loreto a conclusione del Mese della Pace ha organizzato, per SABATO 8 FEBBRAIO 2003, presso la Sala Consiliare, un incontro con Medici senza Frontiere sul tema: "NEL MONDO PER L'
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Il dono di sé - Giornata del malato
11 febbraio 2003
 - Il tema dell’undicesima giornata mondiale del malato ci aiuta a scoprire il modo per avere la gioia più grande che possiamo desiderare. Il segreto è quello di donare, meglio ancora, di donarsi perché così sperimentiamo che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. La radice di questa verità è che “Dio è amore” e quindi dona, si dona: “Dio ha tanto amato il mondo da donare il Suo Figlio unigenito” e “da questo abbiamo conosciuto l’amore; Egli ha dato la Sua vita per noi”. Applicando queste riflessioni al malato, possiamo dire che egli, chiunque sia, anche il più ricco fra gli uomini, si trova in una situazione di bisogno, di vuoto e desidera che questa lacerazione che si è aperta nella sua vita sia sanata; aspetta la Grazia, il dono, i doni di tutti: i medici, gli infermieri, i familiari, gli amici.

Noi cristiani cosa possiamo fare? Possiamo offrire un cuore ospitale che si interessa e sa ascoltare, una visita e una presenza che può aiutare a sentire la vicinanza di Dio, un servizio che può mettere a disposizione le proprie risorse materiali, le competenze e l’impegno per una sanità sempre più attenta ai diritti dei malati, il sangue e gli organi che possono diventare supplemento di vita. Possiamo, in sintesi, essere accanto e camminare insieme ai malati come Gesù ai discepoli di Emmaus, per far capire loro che la vita, in qualsiasi situazione, è grande e che anche la malattia può diventare occasione per scoprire realtà e valori spesso trascurati ma che danno senso, pienezza e gioia al nostro cuore e alla nostra vita. A conclusione di queste riflessioni, due fatti. Il primo: andando in ospedale per il mio servizio, un giorno ho incontrato in poche centinaia di metri tre persone che portavano a spasso il cane.

Più volte, chiacchierando con i malati e i familiari che li assistono, ci capita di chiederci se quelle persone e tante altre ancora, sanno trovare un’ora, non al giorno, ma alla settimana, per stare accanto ad un malato, o ad un anziano solo, a casa o in ospedale. Il secondo fatto: qualche mese fa una figlia che abita fuori Senigallia telefona alla madre e sentendola insolitamente molto serena le chiede il motivo. La signora risponde: “Perché stasera, su invito di don Maurizio, sono andata a trovare una ragazza molto malata che si è dovuta ricoverare improvvisamente in ospedale, lontano dalla sua regione e dai suoi cari”. In seguito, la signora ha ospitato per diverse settimane in casa sua i familiari dell’ammalata.

Davvero dobbiamo riconoscere che l’esercizio delle opere di carità, cioè l’impegno a donare e a donarsi, prepara il nostro cuore ad avere “cento volte tanto”. E la nostra persona a ricevere l’invito di Gesù: “Vieni benedetto del Padre mio, perché ero malato e mi hai visitato”.


di: don Maurizio Gaggini - cappellano dell’ospedale di Senigallia

 

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