sab 23/12/06

Natale 2006 - Gesł nasce tra noi e sceglie una sua famiglia

Il Vescovo di Senigallia vi pone speciale attenzione nel messaggio d'auguri

Carissimi,

         in questo Natale ho fermato il mio sguardo sul presepe, un’icona che rappresenta l’evento straordinario di Betlemme e che può restituire alle persone e alla comunità i veri valori della vita.

         Immancabilmente nel presepe, accanto al Bambino, troviamo Maria e Giuseppe. In effetti, il Figlio di Dio, per venire in mezzo a noi, ha voluto una sua famiglia, è nato in una famiglia. Deve essere dunque importante, anzi fondamentale, la famiglia, se il Dio fatto uomo non ha voluto farne a meno.

 

         Quella famiglia che si è manifestata a Betlemme ed è vissuta a Nazareth è stata una famiglia vera, basata essenzialmente sull’amore: l’amore sponsale, fondato sul matrimonio, e genitoriale di Giuseppe e Maria come pure l’amore filiale di Gesù. Una famiglia che ha conosciuto non poche difficoltà, ma che è rimasta profondamente unita nel vincolo dell’amore.

         Il Natale mette nel cuore la nostalgia di quel particolare modello di famiglia, il quale è paradigmatico per ogni nucleo familiare che voglia essere pienamente umano e veramente felice.

         Sono ben note le difficoltà in cui oggi si dibattano non poche famiglie sia per quanto riguarda i rapporti tra i coniugi che per quanto concerne i rapporti genitori-figli. Esse hanno bisogno di tante cose: lavoro, benessere, sicurezza, salute…; ma soprattutto hanno bisogno di amore. E’ questa la necessità più stringente: lo sanno bene tutti coloro che portano le ferite di esperienze familiari negative.

 

         Sappiamo, peraltro, che non c’è vero amore senza sacrificio e che non c’è amore duraturo senza perdono. Il sacrificio e il perdono sono il segno concreto di un amore che vuole veramente il bene dell’altro.

         Auguro a tutte le famiglie di accogliere nella loro casa il Bambino nato a Betlemme. Egli è l’Amore. Egli è capace di far rinascere la speranza di una novità di vita. Con Lui è possibile riprendere coraggio, superare le difficoltà, tornare a sognare e a realizzare quel tesoro che Dio vuole donarci: una famiglia unita e felice.

 

         In particolare il mio augurio di Vescovo desidero indirizzarlo ai minori in difficoltà, ai coniugi separati, agli anziani soli, a quanti hanno perso di recente una persona cara e sentono con sofferenza la sua mancanza in questa festa, ai malati in casa o in ospedale, a  quanti si sentono privi di affetti e amicizie sincere e accoglienti, a quanti sono senza casa, senza lavoro e senza cittadinanza.

         A tutti e a ciascuno auguro Buon Natale!        

 

 

+ Giuseppe Orlandoni

Vescovo


 

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