Preghiera e solidarietà con il mondo del lavoro |
martedì 01 settembre 2009 | ||||||||
Domenica 6 settembre in tutte le chiese della diocesi di Ascoli Piceno si pregherà per il mondo del lavoro e delle imprese, secondo le indicazioni del Vescovo Silvano Montevecchi.
Una vicinanza che nasce da una forte consapevolezza: “siamo tutti a conoscenza - scrive il Vescovo ai sacerdoti e ai fedeli - delle gravi ricadute che la crisi economica ha prodotto nella nostra Diocesi. Alcune industrie hanno cessato l'attività e attualmente incombe la minaccia della messa in cassa integrazione di centinaia di operai con gravissime preoccupazioni per le famiglie”. Nell'invito a sostenere questa fase delicata e difficile con la preghiera, il Vescovo, dopo aver dato cenno di un suo intervento diretto presso la “direzione della industria interessata per scongiurare un evento che avrebbe pesanti ricadute sociali”, evidenzia come “in questi anni si è verificato il fenomeno della globalizzazione che ha reso i popoli più vicini, ma non ha creato legami di solidarietà. Spesso è diventata occasione per speculare e per cercare il massimo profitto, anziché il bene comune e la solidarietà sociale. La globalizzazione senza la solidarietà, può essere disumana”. La diocesi, che già nei giorni scorsi aveva manifestato la sua disponibilità ad attivare ogni iniziativa utile secondo le sue competenze e possibilità, è vicina alle persone in difficoltà ed a quanti stanno operando per il rilancio economico e sociale del territorio. Scrive, infatti il Vescovo: “Noi guardiamo con attenzione ai responsabili delle pubbliche istituzioni auspicando soluzioni che mettano al centro la persona umana, il bene comune, la solidarietà. Come cristiani sappiamo che il bene della persona e della società dipendono dal Signore. Quando Dio viene emarginato e il suo comandamento della carità non viene osservato, le persone perdono il senso dell'orientamento, della sobrietà e delle buone opere”. Domenica prossima si celebreranno le Sante Messe, con alcuni spunti di riflessione e di preghiera predisposti dall'Ufficio diocesano per la pastorale del lavoro, per le famiglie degli operai rimasti senza occupazione o che rischiano di perdere il lavoro e “perché non venga meno quella tradizione di carità che è stata il vanto del nostro umanesimo cristiano. Oggi un poco tutti dobbiamo sentirci come il Buon Samaritano e ricordarci che la carità e la preghiera arrivano al cuore di Dio”.
Don Giampiero Cinelli
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