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Comunicare: "verità" e "autenticità" PDF Stampa E-mail
martedì 07 giugno 2011
Comunicare – dice Benedetto XVI nel Messaggio per la 45ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali - non significa soltanto trasmettere idee e parole, aiutare a ragionare, favorire il confronto dialettico: elementi peraltro importantissimi e rispondenti al nostro strutturale bisogno di senso e di verità.
Significa anche condividere la vita, intrecciare relazioni positive, creare legami di amicizia e solidarietà: esigenze fortissime soprattutto tra i giovani che (come emerge dalla ricerca della sociologa Chiara Giaccardi presentata al recente Convegno Nazionale della CEI “Abitanti digitali”, svoltosi a Macerata) dichiarano di utilizzare i loro strumenti preferiti di connessione – cellulare e facebook – principalmente per “restare in contatto con gli amici”.
Nel comunicare, dunque, sono strettamente implicate (come sottolinea il titolo stesso del Messaggio del Papa) la “verità” di ciò che si annuncia e l’“autenticità di vita” che si vuole condividere: due “costanti”, la cui necessità rimane inalterata nel tempo, nonostante il variare dei mezzi di comunicazione.
Ma nel nuovo mondo digitale proprio su questi due fronti si profilano gravi pericoli: sul piano della verità, perché si rischia di farla coincidere con ciò che è più “popolare” o riceve più numerose attenzioni; sul piano dell’autenticità della vita, perché si rischia di costruire il proprio profilo pubblico in modo artificiale e di comunicare un’immagine di sé “virtuale” e auto-compiaciuta.
È tuttavia possibile, in questo nuovo mondo, essere presenti con uno “stile cristiano”, senza rinunciare a riflettere criticamente sulle proprie scelte e ad instaurare rapporti umani veramente profondi e duraturi.
Perché – precisa il Papa – essere abitanti digitali autenticamente cristiani significa sostanzialmente questo: mantenere vive le eterne domande dell’uomo, che rivelano il suo desiderio di trascendenza; testimoniare (nel proprio profilo digitale, con una forma rispettosa e discreta di comunicazione) scelte, preferenze e giudizi coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla esplicitamente; e significa soprattutto non dimenticare che “la verità del Vangelo può pure essere proclamata nello spazio virtuale della rete, ma esige sempre di incarnarsi nel mondo reale e in rapporto ai volti concreti dei fratelli e delle sorelle con cui si condivide la vita quotidiana”.
La nostra diocesi accoglie con gratitudine questo nuovo invito di Benedetto XVI nel settore della comunicazione e desidera rispondere impegnandosi (anche nelle forme specifiche presentate qui a fianco) in una duplice direzione: far sì che “l’intelligenza della fede diventi sempre più intelligenza della realtà” e alimentare una grande “alleanza comunicativa” all’interno della Chiesa locale, rafforzando la collaborazione tra Ufficio Comunicazioni Sociali, stampa cattolica diocesana (Il Nuovo Amico), parrocchie e movimenti tutti.

Paola Campanini
 
 
 
Arcidiocesi di Pesaro
Ufficio Comunicazioni Sociali,
Cultura e Stampa
Via Rossini, 62
61100 Pesaro
Tel. 0721 30043
Fax 0721 32422
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(Bianco)
I LetturaEz 47, 1-2.8-9.12
Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungeva quest’acqua portò salvezza.
Salmo(Sal 45)
Un fiume rallegra la città di Dio.
II Lettura1Cor 3,9-11.16-17
Voi siete il tempio di Dio.
VangeloGv 2, 13-22
Parlava del tempio del suo corpo.

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