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Pellegrini a Santiago, nel segno della provvidenza PDF Stampa E-mail
giovedì 23 agosto 2012
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Il cammino di Santiago segna il fisico e fortifica l’anima, esige sacrificio e rende umili, coniugando l’essenzialità delle cose vere della vita con la precarietà della strada.
Dopo un lavoro di progettazione lungo quasi due anni, il clan del Gruppo Scout Folignano 1, “Fonte Viva”, che annovera ragazzi e giovani dai 17 ai 20 anni, ha compiuto la propria route estiva recandosi in pellegrinaggio a Santiago De Compostela, in Spagna dall’11 al 23 agosto. La route rappresenta per il clan il momento conclusivo dell’anno - una sorta di campo estivo itinerante - dove ci si sperimenta cuore e gambe sulle strade della propria esistenza, facendo silenzio dentro di sé e al di fuori, vivendo la comunione quotidiana con la propria comunità e gli altri pellegrini, incontrando il Signore nelle maestosità che il suo Spirito creatore svela dietro ad ogni versante, in cima ad un monte, nel fondo di una valle, nel sorriso di un viandante che ti augura “Hola, buen Camino!”.
Santiago è stata la meta agognata, tanto voluta quanto sudata, già dalla partenza a 215 Km di distanza, da Ponferrada: da lì passando per Villafranca, O Sebreiro, Triacastela, Sarria, Portomarin, Palas de Rei, Arzùa, Arca-Pedrouzo, Monte Do Gozo.
Località, villaggi, spesso micro agglomerati rurali dediti all’agricoltura, alla pastorizia, immersi in una natura lussureggiante così ricca di corsi d’acqua e di vita.
Per i ragazzi del clan, Santiago è stata l’opportunità per sentirsi veri e propri pellegrini, partiti da casa alla volta della tomba dell’apostolo Giacomo, un percorso fisico ma anche interiore dove ciascuno, per strade imperscrutabili e sempre personalissime ed intime, ha raggiunto non un traguardo ma una meta dalla quale poter ripartire una volta a casa. Così come ci ha detto suor Maria, romena, ma che vive in Italia e che ci ha accolti nella piccola chiesa - poco prima di Melide - ove presta servizio di accoglienza ai pellegrini: “Buon Cammino, perché il ‘Camino di Santiago’ sia la metafora della vostra vita”.
 
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Giunti a Santiago, una sosta nella piazza di fronte alla cattedrale ha rinfrancato il fisico: lì l’incontro con il clan del Grottammare 1.
La vera sfida è quindi il ritorno ad una quotidianità nuova, liberata dalle errate abitudini, con la determinazione di concedersi un’occasione privilegiata di crescita, puntando sull’essenzialità dei valori che veramente contano sopra ogni altra cosa: l’affetto per i propri cari, il riallacciare rapporti di relazione da sempre difficili, il vivere esperienze e meditare progetti sempre nuovi e a vantaggio della propria vita e per gli altri... una lettura della Scrittura con occhi nuivi, il porsi obiettivi che ora sembrano raggiungibili ma che fino a poco tempo fa erano sterili utopie... meditare con più serietà sul senso stesso della propria vita e sul proprio posto nel mondo, sul perché un Dio Padre ci abbia chiamati ora ad agire in una società sempre più distratta da amenità più o meno “social”, che non inducono all’approfondimento, ma al mero uniformarsi ad opinioni e giudizi... Una vita, insomma, che non può che cambiare per essere diversa dalla precedente perché rinnovata nelle motivazioni e nelle scelte sempre più ragionate e mai più subite. Il cammino si è concluso con una breve visita a Finisterre, punto estremo della costa europea, con le scogliere a picco e una vista sull’oceano a perdita d’occhio.
“Il sogno di un solo uomo è solo un sogno, il sogno di molti uomini può cambiare il mondo”, è stato questo il motto che ci ha guidato, impresso sulle magliette, ma anche motore di quella determinazione capace di farti andare sempre oltre. Come detto più volte ai e dai ragazzi, “Il vero pellegrinaggio inizia una volta tornati da Santiago”.
 
Daniele Ricciotti
Maestro dei novizi Gruppo Scout AGESCI Folignano 1
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