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Mercoledì 26 Settembre 2007 - Suor Onelia Bianchin, giovane suora da 50 anni

La festa Domenica 30 Settembre a Mondolfo



Suor Onelia Bianchin è categorica e alla domanda: rifaresti questa scelta? Risponde: “Sì, certo; non me ne sono mai pentita, nemmeno un attimo”. Compie cinquant’anni di professione religiosa Sr. Onelia, nativa di Solagna, un paesotto della provincia vicentina, proprio all’inizio della Valsaguna, classe 1938. “Ero la più giovinetta nel gruppo che ha fatto la professione nelle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, congregazione fondata dal beato Pietro Bonilli, nel 1888, ed interamente dedita all’apostolato verso le famiglie”. Come mai la scelta vocazionale nelle Suore della S.Famiglia. “Semplice, risponde con la consueta immediatezza Sr. Oenlia, il Signore mi ha chiamato ed il ho risposto sì; mi sono trovata bene dall’inizio. Avevo 14 anni, e sono andata in treno sino a Spoleto: le auto ancora ce ne erano ben poche”. Una vocazione nata nell’ambiente parrocchiale, del grande “Veneto bianco”. “Sin da bambina ho sempre frequentato, assieme ai miei genitori, la Parrocchia. Andavo con mia madre alla Messa delle 5 del mattino, come allora si usava. Mi diceva mia madre che da sola non sarebbe andata. Certo, l’ambiente famigliare mi ha guidato (e forse questo oggi manca un po’ nella realtà attuale). Ho aderito all’Azione Cattolica, partecipavo all’oratorio parrocchiale (allora diviso in sezione maschile e femminile: sì, davvero altri tempi) ed è stato naturale iniziare questa esperienza”. La vestizione nel marzo del 1952, i voti nel 1957. “Era il 20 settembre, a Spoleto, nella Casa Madre di Via Filitteria, proprio nel cuore della Città. C’era la Madre Generale Nazzarena Caffi, eravamo ben diciotto; io appunto la più giovane fra tutte. Fu una scelta definitiva quanto consapevole: certamente meravigliosa”. Poi un’intensa vita di apostolato. “Da subito ho iniziato ad insegnare in una scuola materna, e affiancavo i giovani di un avviatissimo oratorio parrocchiale nei sobborghi di Lodi. I ragazzi e le ragazze erano a volte più grandi di me: quanti giovani, che davvero per tutta la giornata ci impegnavano al massimo”. Poi l’approfondimento degli studi a Roma, l’esperienza in Sardegna, negli Stati Uniti e nel Canada, quindi a Milano 3 e poi, a Mondolfo dal 1996”. Nella Città a Balcone sul Mare le suore sono presenti dal 1925, e negli ultimi anni (cessata l’esperienza alla scuola materna ed all’ospedale) si sono dedicate con grande energia alla pastorale parrocchiale accanto ai giovani, alle famiglie, agli anziani. Oggi, però, la casa mondolfese è purtroppo in chiusura: la cosa accadrà fra qualche mese. Ma, ora, è clima di festa, quello del 50°. “Come parrocchia – interviene il Parroco Don Mauro Baldetti – abbiamo organizzato la festa per domenica 30 settembre; celebreremo la liturgia nella Collegiata di Mondolfo alle ore 11,15 e quindi vivremo una esperienza di fraternità. Ma, credo, che il ringraziamento incondizionato all’attività di Suor Onelia e delle Suore della S.Famiglia, sia davvero il minimo che questa comunità locale possa esprimere”. “A chi è chiamato dal Signore, io dico di «buttarsi» senza paura – conclude Sr. Onelia, sempre col suo consueto fare giovanile ed energico; fare il cammino di discernimento e, davvero, dire sì: è meraviglioso dedicarsi agli altri, come proposto dal Vangelo e come, nella nostra Congregazione, il Beato Bonilli ci ha insegnato”.


A.B.


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