Abitanti digitali: gli interventi di Giuliodori e Pompili |
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lunedě 23 maggio 2011 |
Ha preso il via giovedì 19 Maggio presso l’auditorium San Paolo di Macerata il Convegno nazionale “Abitanti digitali” promosso dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI. Moderando i lavori del Convegno, Don Ivan Maffeis (vice direttore Ufficio Nazionale Comunicazioni Sociali), ha dato parola a Mons. Claudio Giuliodori, Vescovo di Macerata e Presidente della Commissione episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali. Introducendo i lavori, Giuliodori ha affermato che: “bisogna abitare da cittadini consapevoli e protagonisti, piuttosto che da inerti e smarriti”. A riguardo – ha proseguito Giuliodori – “l’azione pastorale della chiesa si interroga su come sia possibile da cristiani educare alla piena cittadinanza del nuovo mondo digitale”. In rete, ha continuato il vescovo, “non bisogna lasciarsi soggiogare da ingenui entusiasmi! Non basta essere nel web, ma il cristiano deve anche verificare se e come cresce il rapporto con Dio e l’amore tra le persone nella società. Solo cosi l’uomo può diventare se stesso senza alienarsi e irretirsi da relazioni falsarie”. Dopo il saluto e l’introduzione del vescovo di Macerata, la relazione tenuta da Mons. Domenico Pompili (Sottosegretario della CEI e direttore UNCS) ha passato in rassegna le implicazioni sociali, etiche e culturali di un nuovo contesto esistenziale. La Chiesa nell’era del digitale - ha dichiarato Pompili – “deve mantenere lo sguardo vigile e il cuore aperto! Come cristiani, non possiamo soffermarci a guardare lo specchietto retrovisore, ma dobbiamo capire che cosa sta accadendo. La tecnica rischia di essere un idolo, mentre noi credenti siamo invitati a diffidare dagli idoli per saper cogliere il simbolo che ci induce a guardare oltre”. Pertanto, l’obiettivo del convegno è quello di riuscire a cogliere l’oltre, attraverso l’impegno pastorale di abitare la rete e “di crescere – ha concluso Pompili - nella matura e responsabile convinzione di essere nel Web, ma non del Web”.
Giuseppe Delprete
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