Messaggio al mondo della scuola di Mons. Menichelli |
lunedì 03 ottobre 2011 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
« La scuola è coefficiente indispensabile per la crescita culturale, ma anche per quella identità alla quale sono chiamati gli uomini e le donne. Vescovo e padre di questa diocesi di Ancona-Osimo rinnovo, come ormai da anni faccio, il mio augurio per tutti coloro, dirigenti, docenti, studenti e personale amministrativo e ausiliario, che sono impegnati in questo delicato campo della formazione ». Così inizia il messaggio al mondo della scuola che mons. Edoardo Menichelli (in foto) arcivescovo della diocesi Ancona-Osimo ha scritto per questo anno scolastico 2011-2012 e continua.
« Con molta serenità e franchezza, ma anche con grande paternità, ricordo a tutti che la vera “coltivazione umana” non può, se vuole essere vera, prescindere da ciò che tocca l’umano nel profondo. L’uomo è creatura sostanziata dall’anima; porta i segni dell’identità di Dio, in particolare l’intelligenza, la libertà e l’amore. Tutto ciò orienta alla Verità che l’uomo deve “ricercare” con generoso impegno ». Ed ancora. « I libri degli uomini raccontano le fatiche, i disastri, le conquiste, i pensieri che nel corso dei secoli l’uomo ha fatto e sviluppato, nel desiderio profondo di essere, come diceva Sallustio, “Faber sui” (si potrebbe dire fabbricatore di sé, De rep. 1,1-2). Tutto ciò richiede la “sapienza della mente”, quel “governare” il cammino dei giorni. Che cosa richiedono i tempi che viviamo? « A me pare che ciò che oggi è più richiesto sia la libertà, quella capacità cioè di togliersi dalle “prigionie” incorporate nel sistema. Sottolineo tre possibili prigionie: il mercato (l’ossessione delle cose); la velocità (assenza di tempo per pensare); la tecnologia (asservimento ad un pulsante). Non si tratta di fare a meno di tutto ciò, piuttosto di rendersi conto che l’esercizio che spetta all’uomo è quello del regolarlo con l’uso saggio. Ecco il significato del discernimento, perché la Storia non è né dei furbi, né dei potenti, piuttosto dei sapienti ». Mons. Menichelli conclude. « Il nostro è un tempo caratterizzato dalla globalità e dall’interscambio: si sono aperte strade nuove e nessuno più si ritiene confinato nel territorio di nascita e nel riquadro della propria cultura e della propria religione. « L’umanità si sta mescolando. Ricordo di aver studiato, in chimica, che i “miscugli” di elementi instabili possono generare esplosioni. Il tempo storico che viviamo ci obbliga a ragionare sulla necessità di saper mettere insieme le diversità senza che esse diventino pericolose contrapposizioni. In questo campo la scuola risulta essere indispensabile luogo formativo, orientando al rispetto delle persone e delle loro identità ».
Marino Cesaroni
Addetto stampa
Arcidiocesi Ancona-Osimo, Ufficio stampa
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