Una nuova statua lignea della Madonna
Nella nuova chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista in Monticelli di Ascoli Piceno una nuova effige della Madonna delle Grazie. La patrona della diocesi per la prima volta resa a tutto tondo
Ascoli Piceno - Ha fatto il suo ingresso in chiesa dalla porta principale, avanzando tra la numerosissima gente improvvisamente stupita ed emozionata, che si è liberata della tensione emotiva con un fragoroso battimani che si è poi tramutato in canto. E’ arrivata così la statua della Madonna delle Grazie nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista in Monticelli.
Tanti gli occhi lucidi: il parroco Don Orlando Crocetti aveva preparato un così coinvolgente ingresso raccontando, quasi fosse una storiella, la vicenda che aveva caratterizzato l’avvio, la preparazione e finalmente la presenza di una effige artistica della Madonna delle Grazie nella nuova chiesa parrocchiale.
La parrocchia necessitava di una tale presenza a rafforzare il legame alla Madonna, così avvertito nella comunità parrocchiale e che si manifesta tra l’altro, ogni anno, in una assai singolare processione per le campagne di Monticelli alto quando, in occasione della settimana di preghiera mariana, l’effige della Madonna delle Grazie viene portata a spalla per diverse ore e diversi chilometri sulle colline a Nord dell’asse centrale di Monticelli.
Una statua per pregare ma anche una statua bella da guardare: un’opera in legno, realizzata artigianalmente da Hebert Kostner un maestro intagliatore di Ortisei a cui Don Orlando si era rivolto affidando un tema assai impegnativo e certamente inesplorato, non esistendo, sembra, altre statue della Madonna ripresa nelle sembianze e negli atteggiamenti della venerata icona diocesana della Madonna delle Grazie.
Si è realizzata così a tutto tondo una immagine che è tradizionalmente e profondamente presente nella chiesa ascolana.
L’effige della Madonna delle Grazie, come scriveva Don Antonio Rodilossi: “secondo una venerata e costante tradizione” fu dono al clero diocesano del Papa Niccolo IV che volle così offrire un ricordo personale, oltre all’omaggio alla cattedrale di un prezioso piviale di sciamito (ora custodito presso la civica Pinacoteca).
Al Clero quindi una preziosa effige delle Vergine con Bambino, di arte bizantina. Papa Niccolò IV morì nel 1292. Sull’effige si era accentrata una grande devozione popolare, ma dopo due secoli si dovette sostituire con un’altra effige, a motivo, sempre secondo il Rodilossi “di un incendio o per altro evento non registrato dalla storia”. A Pietro Alamanno fu affidato l’incarico di riprodurre l’immagine perduta.
Ecco quindi l’immagine della Madonna che, sempre nella descrizione di Don Rodilossi “raffigura la Vergine a mezza figura, di prospetto, su fondo dorato, con il capo ammannato chino verso sinistra, sorreggente il bambino ignudo, seduto sulla mano destra. Il Manto della Vergine di color scuro, è stellato ed orlato di bordatura dorata”. Questa sacra effige è giunta a noi e nel 1961, corrispondendo ad una richiesta di Mons. Marcello Morgante, il Papa Giovanni XIII proclama la Madonna delle Grazie Patrona, con S. Emidio, di Ascoli.
Grande quindi la responsabilità dello scultore, ma altrettanto grande la sua ispirazione e maestria che hanno reso alla parrocchia di san Giovanni Evangelista una sacra effige davvero bella nella sua espressione maternamente accogliente.
La chiesa nuova, bella con delle artistiche vetrate ed un altrettanto importante gruppo scultoreo dietro all’altare maggiore ha ora la sua “padrona” di casa … che si è fatta aspettare, per un’attesa che non è andata delusa e, soprattutto, per le nostre attese che non verranno da lei deluse.
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